Il sonno ricopre in media un terzo della nostra giornata…e non è tempo perso.

Più si diventa grandi e minore diviene la necessità di farsi avvolgere dal suo incanto!

Il bambino ha maggior necessità di riposo. Come trasmettere dunque ai nostri bambini che è anche un momento meraviglioso? Dobbiamo crederlo prima di tutto noi. Possiamo trasmettere questa fiducia sia nelle modalità che attueremo, sia con la preparazione dell’ambiente che dovrà essere accogliente e favorire il rilassamento.

Preparare l’ambiente

In considerazione del fatto che il bambino ha una forte sensibilità o tensione verso l’ambiente, lasceremo anche in questo caso all’ambiente il suo ruolo, preparandolo con una particolare cura ed attenzione ed in considerazione della funzione al quale è destinato: il riposo.

Tinte tenui, luci modulabili, qualche elemento naturale e magari un quadro che richiami un paesaggio naturale e, prima di tutto, il letto nel quale desideriamo davvero che il bambino si trattenga con gioia! Affinché ciò avvenga il luogo del riposo deve essere accessibile al suo movimento e da esso egli deve poterne uscire. Nessuna persona rimane con gioia in un posto in cui è trattenuto contro la propria volontà. Il materasso può essere contenuto da una scocca laterale leggermente più alta del materasso e rivestita da un morbido paracolpi: il bambino così non cadrà dal letto e percepirà il limite per i suoi spostamenti.

Un tappeto di dimensioni assai maggiori del materasso, posto sotto questo, potrà estendere la superficie relax, su cui il bambino troverà magari qualche cuscino decorativo. E’ piacevole intrattenersi su quest’area per la preparazione alla nanna, la vestizione ed il risveglio. Due cestini per i pannetti: uno conterrà il pigiamino e l’altro vuoto attenderà di essere riempito dai pannetti che verranno tolti e ripiegati…un gesto verso l’ordine!

Le tinte scelte per le finiture devono accompagnare in modo armonico al riposo.

Una riduzione di volume operata sopra il materasso, quasi fosse una casetta per la notte, farà sentire il bambino accolto, avvolto come nelle braccia della persona che ama. Esso si può realizzare con una semplice struttura in legno su cui stendere qualche telo fissato alla struttura stessa.

Infine… la luce nell’ambiente! Il bambino non deve essere confuso, pertanto se è giorno una tenda creerà un po’ di penombra ma lascerà filtrare un pochino di luce e se è notte il buio avvolgerà l’ambiente.

Il bambino ora è pronto per godere di questo speciale momento!

Prepararsi al congedo

La nostra certezza è quella del bambino. Se noi vivremo fin da subito in modo positivo questo passaggio, allora anche il bambino sentirà che quello che gli viene proposto è davvero speciale. Molto spesso il rituale della nanna viene rimandato a quando ormai il bambino ha assorbito altre modalità che noi adulti abbiamo consegnato senza accorgercene, magari perché stanchi.

Quando il bambino è assai piccolo il pasto si confonde con il congedo, perché in esso il bambino si abbandona ma, crescendo un po’, il latte e l’avvio al sonno diventeranno momenti sempre più distinti. Occorre però che l’adulto ne sia consapevole e che desideri accompagnare il bambino all’acquisizione di questa competenza anche se richiederà, nella fase iniziale, un po’ di dedizione.

Cosa occorre? Sempre tempo ed ascolto! Un suggerimento: iniziate a consegnare il nuovo ambiente con il sonnellino del pomeriggio e poco dopo estendetelo anche alla sera.

Un rituale

Il bambino si aggancia con fiducia a ciò che viene fatto con metodo. Stabilite perciò in anticipo se ciò che consegnerete sarà prima la svestizione o la lettura del libretto o la ninna nanna e poi mantenete questa ritualità. Potrebbe essere il genitore che si trattiene meno con il bambino durante la giornata a compiere questo passaggio, meglio i papà se le mamme stanno svezzando.

E poi l’orario! L’orologio interno attivato dal metabolismo sull’alternanza pasto/riposo, non può che richiedere una certa puntualità anche negli orari pasto e nanna affinché questo si attivi. Dobbiamo proprio pensare che nella nostra casa è arrivato un cucciolo e non un ospite adulto e a lui vanno offerti orari e tempi adeguati.

Saremo così tutti rilassati, il sonno non sarà più un gioco ad ostacoli da temere tutti, ma una opportunità nella quale affondare e lasciarsi avvolgere dal suo grande potere rigenerante.

di Sonia Zecchi

Educatrice montessoriana

Foto di Bess Hamiti da Pexels