Ciuccio si o ciuccio no? Tra le domande dei neogenitori è sicuramente uno degli argomenti più gettonati …

E se si, quale?  E quando toglierlo? Fa davvero male ai denti?

Il succhietto, comunemente definito ciuccio, è una tettarella che viene data ai bambini per conciliare il sonno o per calmarsi, stimolando il riflesso naturale della suzione.

La storia

L’ origine sembra essere molto antica: i primi rudimentali succhietti non erano altro che dei piccoli contenitori in argilla destinati ad essere appesi al collo dei bambini, contenenti probabilmente miele. Generalmente a forma di animali, avevano un piccolo orifizio in corrispondenza della bocca che veniva riempito dal genitore e attraverso il quale il bambino poteva succhiare il contenuto.

Stiamo parlando di ritrovamenti in Italia e nell’isola di Cipro risalenti a 2000-3000 anni fa.

La (cattiva!) abitudine di dare ai piccoli oggetti dolcificati è proseguita nel tempo e ha testimonianza anche nel Medioevo. Celebre è la rappresentazione nel quadro di Albrecht Durer, Madonna del Lucherino, di Gesù Bambino con in mano un sacchetto di lino che veniva utilizzato intinto nel miele o in acqua zuccherata per calmare i bambini.

La forma odierna che prevede una tettarella e uno scudo con un manico è stata raggiunta attorno ai primi del 1900, quando venne brevettato negli Stati Uniti il cosiddetto “Baby Comforter”.

Ad oggi il ciuccio è di utlizzo molto comune in tutto il mondo, valido alleato per noi genitori per gestire momenti di difficoltà.

Ma ci sono alcune regole generali da rispettare.

Proporre il ciuccio quando l’allattamento è ben avviato

Generalmente  si consiglia di aspettare il raggiungimento dei primi 40 giorni del neonato, in questo periodo l’allattamento si è ormai stabilizzato.  Attendere che si sia consolidata la routine dell‘ allattamento al seno permette di poter dare il ciuccio al neonato senza creare interferenze.

Preferire il silicone nei primi mesi e valutare il caucciù a dentizione avvenuta

Il silicone è un materiale artificiale più resistente alle continue sterilizzazioni, tipiche nei primi mesi del neonato. Dal punto di vista igienico il silicone è poi meno poroso e quindi meno soggetto a contaminazioni batteriche rispetto al caucciù. Di contro, quest’ ultimo risulta essere più duro e resistente e di conseguenza più adatto alla fase in cui compaiono i primi dentini (generalmente intorno ai 6 mesi).

Utilizzare il ciuccio come coccola nei momenti di reale bisogno

Al ciuccio viene comunemente riconosciuta la capacità di rilassare il neonato e di conciliare il sonno. Risulta essere quindi un valido aiuto per noi genitori a patto che non si passi dall’uso all’abuso. Il rischio infatti è poi di arrivare a ricorrere al ciuccio come strumento rapido ed efficace per risolvere ogni momento di tensione o di disagio. Un utilizzo eccessivo del succhietto può inoltre limitare la fase orale esplorativa del piccolo che ha bisogno di utilizzare la bocca per scoprire il mondo. Altro rischio nell’utilizzo del  ciuccio durante le ore diurne è quello di limitare la sua possibilità di esprimersi,  interferendo con un naturale bisogno di comunicare, a volte anche attraverso il pianto.

Scegliere ciucci di forma adeguata e che seguano la crescita del neonato

Le forme più diffuse sono generalmente tre: anatomico, a ciliegia e a goccia.

La forma anatomica segue l’anatomia della bocca, risulta essere schiacciato e con la punta rivota verso l’alto, in direzione del palato. La forma a ciliegia generalmente presenta una tettarella tondeggiante mentre quella a goccia presenta una forma più allungata.

Indipendentemente dalle forme proposte dalle case produttrici, ad oggi tutte valide se ci riferiamo alle marche più conosciute, la scelta dovrebbe cadere sempre su succhietti con una base stretta. Un parametro che può favorire l’accettazione di questo dispositivo da parte del neonato abituato all’allattamento al seno, è scegliere una forma che sia il più possibile simile al capezzolo della mamma.

E’ buona abitudine verificare periodicamente lo stato di conservazione del ciuccio. Anche qualora non presentasse segni di usura è bene sostituirlo parallelamente alla crescita del piccolo, perché un ciuccio adatto a neonati da 0-3 mesi non è generalmente indicato ad esempio nel caso di un bimbo di un anno in quanto le dimensioni sono calibrate dalle case produttrici in modo tale da accompagnare lo sviluppo fisiologico del bambino.

Mai associare al ciuccio sostanze zuccherine

Abitudine antica ma ancora diffusa per tranquillizzare il neonato, è intingere la tettarella del succhietto in sostanze zuccherine, come ad esempio il miele. Questa abitudine assolutamente nociva per la salute del nostro piccolo ha diversi aspetti negativi:

  • in primis fino a 6 mesi non è consigliata la somministrazione di alcun alimento che sia diverso dal latte materno o dal latte in formula;
  • il contatto prolungato di qualunque sostanza zuccherina sulla dentatura dei piccoli risulta essere dannosa per la salute dello smalto con possibile formazione di carie sulla dentizione decidua;
  • l’assunzione di miele da parte di bambini al di sotto dell’anno di età potrebbe portare allo sviluppo di una patologia chiamata BOTULISMO causata dalle spore di microrganismi che, in condizione favorevoli, possono produrre una tossina all’interno dell’intestino del lattante, anche molto pericolosa.

Rimuoverlo a partire dai 2 anni ed entro i 3

Un utlizzo del ciuccio che prosegua oltre i 2-3 anni comporta una probabile interferenza con i processi di crescita fisiologici del cavo orale.

In termini più tecnici si parla di morso aperto anteriore e palato stretto, caratteristiche che qualora verificate, richiederanno successivamente un intervento mirato da parte dell’odontoiatra ortodonzista per riportare alla normalità i parametri scheletrici che hanno subito eventuali alterazioni della crescita.

Ho raccolto per voi alcuni titoli di libretti per bambini molto belli e utili che potete provare ad utilizzare per riuscire nella vostra impresa:

“Il ciuccio” di Nina di Christine Naumann-Villemin

“Lupetto vuole il ciuccio” di Orianne Lallemand e Eleonore Thillier.

Ricordatevi comunque di affidarvi al parere di uno specialista in odontoiatria pediatrica che potrà aiutarvi e consigliarvi qualora abbiate dubbi o bisogno di aiuto. Ogni bambino è a sè, ma in tutti i casi in cui ci sia l’interposizione tra le arcate di un corpo estraneo, i genitori devono attivarsi per eliminarlo per tempo, evitando l’insorgenza di spiacevoli conseguenze.

Dott.ssa Chiara Frangi

Odontoiatra, studio odontoiatrico Frangi (Milano)

Foto Madonna del Lucherino di Albrecht Durer